Il lavoro minorile o infantile o sfruttamento minorile è un fenomeno che coinvolge i minori fino all'età di 18 anni. espongono i minori ad abusi fisici, psicologici o sessuali; i lavori svolti sotterra, sottacqua, ad altezze pericolose e in spazi ristretti; i lavori svolti mediante l’uso di macchinari, attrezzature e utensili pericolosi o che implichino il maneggiare o il trasporto di carichi pesanti; i lavori svolti in ambiente insalubre tale da esporre i minori, ad esempio, a sostanze, agenti o processi pericolosi o a temperature, rumori o vibrazioni pregiudizievoli per la salute; i lavori svolti in condizioni particolarmente difficili, ad esempio con orari prolungati, notturni o lavori che costringano il minore a rimanere ingiustificatamente presso i locali del datore di lavoro. Quest'ultimo caso consente di includere l'. [18] Le condizioni di lavoro erano così povere che i bambini che lavorano nell'industria tessile, così come le donne, erano spesso colpiti dalla tubercolosi, a causa della polvere e dell'umidità. Questa ambiguità favorisce i casi di sfruttamento, poiché i minori lavorano ma non sono considerati come lavoratori e, nonostante vivano in un contesto familiare, non sono considerati membri della famiglia. Nelle società preindustriali, i bambini non avevano bisogno di frequentare la scuola. Il fenomeno del lavoro minorile risale sin dagli albori dell'uomo, ed era intrinseco nelle società preindustriali. [27] Secondo lo storico ed economista belga Paul Bairoch, le condizioni di lavoro erano aggravate dall'assenza dei genitori, poiché i figli non lavorano più per loro e accanto a loro come nelle società tradizionali. È prevalente soprattutto nelle aree urbane in cui la disoccupazione è elevata; nei paesi in via di sviluppo, l'OIL stima che questo settore rappresenti il 60% della forza lavoro urbana e una quota significativa del PIL (25% in Nigeria, quasi il 50% nelle Filippine ). Storie di emigrazione e sfruttamento minorile fra Otto e Novecento , in Le nuove frontiere dell’educazione in una società multietnica e multiculturale , Pensa Multimedia, Lecce 2011, pp. Le legge prevede un'eccezione per gli "attori bambini", chi svolge attività culturali e di spettacolo, a condizione di non pregiudicare la frequenza delle scuole e la salute psico-fisica del minore, garantite da un'attività di filtro e controllo da parte della Direzione Provinciale del Lavoro. L'azione mediatica cominciò a modificare l'opinione pubblica nei riguardi del lavoro minorile. Relatori Prof. Gaetano Greco Prof. Achille Mirizio Anno 2014 È strettamente collegato all'esodo rurale e alla formazione di baraccopoli. … [20] Lo storico Howard Zinn sottolineò che negli Stati Uniti nel 1880, un bambino su sei sotto i sei anni lavorava. Vittorie e insuccessi dal XVI secolo a oggi, Review of Kastner, Dieter, Kinderarbeit im Rheinland: Entstehung und Wirkung des ersten preußischen Gesetzes gegen die Arbeit von Kindern in Fabriken von 1839, Global Estimates of Child Labour: Results and trends, 2012-2016, Minori e lavoro domestico, i dati dell'Ilo, Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza, Child domestic labour and trafficking in perspective, Practical Guide to Ending Child Labour and Protecting Young Workers in Domestic Work, Enslaved Innocence: Child Labour in South Asia, The Kamaiya System of Bonded Labour in Nepal, The unspeakable truth about slavery in Mauritania, LEGGE 17 ottobre 1967, n. 977 "Tutela del lavoro dei bambini e degli adolescenti" (GU n.276 del 6-11-1967 ), Quando le star sono bambini: il contratto di attore minorenne, «Art. [18] Anche il rischio di incidenti era altissimo, e non era raro che i bambini morissero durante il lavoro: ad esempio, veniva loro richiesto di entrare fisicamente nei macchinari inceppati per ripararli, ma una volta dentro i macchinari si riattivavano portando alla morte del bambino. Il 16 aprile 1995 gli sparano a bruciapelo mentre corre in bicicletta nella sua città natale Muridke, con i suoi cugini Liaqat e Faryad. La materia in Italia è disciplinata dalla Legge del 17 ottobre 1967, n. 977; dal d.P.R. Questi bambini piccoli devono accovacciarsi sulle dita dei piedi dall'alba al tramonto ogni giorno, ostacolando gravemente la loro crescita. Allontanati dalle loro famiglie, dipendono completamente dal datore di lavoro, con il rischio di subire violenze fisiche, psicologiche e sessuali, in condizioni simili alla schiavitù. «Un complotto della mafia dei tappeti» dirà Ullah Khan subito Storie sullo sfruttamento minorile brevi, da leggere online, ispirate da fatti realmente accaduti di Alessandro Ghebreigziabiher, scrittore, narratore, attore e regista teatrale. [40] Quasi la metà del totale (72 milioni) si trova in Africa, con Mali, Nigeria, Guinea-Bissau e Ciad che fanno registrare le percentuali più alte di bambini tra i 5 e i 17 anni coinvolti nel lavoro minorile. [48], Un'altra causa di questa percentuale così alta è che in Asia sono presenti sistemi istituzionalizzati di schiavitù per debito, come ad esempio il sistema kamaiya in Nepal. La mia prima esperienza è stata a 15 anni. Sono tuttavia presenti numerosi riferimenti all'utilizzo nell'antichità di forme di sfruttamento legate alla schiavitù o al lavoro agricolo e di allevamento. Sono più di 1 su 20 i minori sotto i 16 anni coinvolti nel lavoro minorile in Italia: il 5,2% della fascia 7-15 anni per un totale di circa 260.000 giovani. [13] I bambini erano quindi usati per lavorare in ambienti troppo piccoli per un adulto (come i cunicoli stretti delle miniere), per pulire le parti inaccessibili dei macchinari o per operare su componenti delicate o piccole (come i doffer). Abstract Viene esaminata la disciplina del rapporto di lavoro minorile nella prospettiva di una nuova contestualizzazione delle problematiche relative alla capacità del minore a prestare il proprio lavoro ed alla connessa capacità di stipula del contratto. L'orario di lavoro aumentava (a volte fino a 16 ore al giorno nella prima fase dell'industrializzazione), per compiti monotoni e ripetitivi, e questo per stipendi irrisori.[28]. L'orario di lavoro fu ridotto a 6 ore in Inghilterra prima dei 14 anni, 8 ore in Italia e 12 ore in Belgio. minorile” nel XIX secolo designava il ricorso in fabbrica al lavoro dei bambini, attualmente è utilizzata per definire in generale l'impiego di minori, specialmente per lavori che potrebbero interferire con la loro educazione o danneggiare la loro salute. La storia dello sfruttamento del lavoro minorile - L’espressione lavoro minorileè oggi utilizzata per definire l’impiego di minori in generale, specialmente per lavori che potrebbero interferire con la loro educazione o danneggiare la loro salute. In caso contrario, le autorità nazionali devono agire per impedire queste forme di lavoro e fornire assistenza ai minori sfruttati.[10]. In economia, sfruttamento del credito, forma di concorrenza sleale che si attua mediante l’avvicinamento nominativo del proprio prodotto a quello altrui già affermato, per sfruttare il credito e la notorietà di cui questo gode. Secondo le sue stime, agli inizi del XIX secolo, l'Inghilterra aveva più di un milione di lavoratori bambini, corrispondente al 15% di tutta la forza lavoro totale. [39] In Asia, Africa e America del Sud la situazione era praticamente identica: nel 1900, fu calcolato che il 12% di tutti i lavoratori tessili in Messico erano bambini. Lavoro minorile, ancora 152 milioni di bambini vittime di sfruttamento. del 20 aprile 1994, n. 365; dalla legge n. 296/2006. Negli anni successivi furono redatte diverse convenzioni che prevedettero la regolamentazione e il divieto di uso dei bambini in molti settori lavorativi, specialmente quelli pericolosi.[34]. [53] Nonostante i divieti, l'ISTAT nel 2001 stimava che ci fossero in Italia circa 140.000 lavoratori tra i 7 e 14 anni.[54][55]. La statistica generale della Francia, ad esempio, del 1840 elencava 130.000 bambini sotto i 13 anni impiegati in stabilimenti con più di dieci dipendenti; il 20% dei minatori di Carmaux erano bambini nel 1850, e intorno al 1840, i bambini rappresentavano il 12% dei lavoratori industriali. Un "minore" è una persona di età inferiore ai 18 anni. La maggior parte delle abilità e delle conoscenze preindustriali erano trasmissibili attraverso la pratica o l'apprendistato da parte di adulti competenti. Il lavoro minorile in agricoltura riguarda principalmente l'agricoltura e l'allevamento di sussistenza e commerciali e la pastorizia. La storia dello sfruttamento del lavoro minorileL’espressione lavoro minorile è oggi utilizzata per definire l’impiego di minori in generale, specialmente per lavori che potrebbero interferire con la loro educazione o danneggiare la loro salute. Le reti sono al contempo nazionali, continentali o globali; l'ILO ha quindi identificato alcune delle principali rotte del traffico internazionale: dall'America Latina all'Europa e al Medio Oriente; dall'Asia verso l'Europa e il Medio Oriente; dal Nepal e dal Bangladesh verso l'India; dalla Birmania e dal Laos verso la Thailandia, dall'Africa occidentale alla Nigeria, dall'Africa orientale all'Africa del Sud, dall'Europa orientale all'Europa occidentale. Secondo i dati diffusi dall’Unicef(l’organizzazione dell’ONU che si occupa di tutelare i diritti dell’infanzia) i bambini costretti a una vita di lavoro, senza istruzione né svaghi, sono nel mondo oltre 200 milioni. Un importante esempio è la storia vera di un ragazzo pakistano diventato in tutto il mondo il simbolo contro lo sfruttamento del lavoro minorile per essersi ribellato ai soprusi e alla violenza (Iqbal Masih). Anche se molti dei bambini che lavorano nel settore informale hanno una casa e una famiglia che possono fornire loro supporto, quelli che vivono nelle strade sono ancora più vulnerabili. I bambini e gli adolescenti trafficati vengono sfruttati in diverse maniere, dal semplice lavoro coatto alla prostituzione. Il lavoro minorile, nelle sue varie forme di sfruttamento, rappresenta un'urgenza con la quale fare quotidianamente i conti, sia per la sua incidenza sul percorso di crescita dei minori, sia per la sua connessione a realtà di forte disagio socio-economico, senza dimenticare l'esposizione al rischio di ulteriore sfruttamento da parte della criminalità. In Inghilterra, nel 1933 fu emanato il "Childrens and Young Persons Act", che vietò l'impiego di bambini sotto i 13 anni di età e regolò gli impieghi già esistenti. In questa definizione rientrano tutti quegli impieghi che possono essere svolti dai minori, senza recare danno alla loro salute fisica e mentale o pregiudicare la normale frequenza scolastica o la partecipazione ai programmi di orientamento professionale. [40], In termini di prevalenza, un bambino su cinque in Africa è impiegato in qualche forma di lavoro, mentre nelle altre regioni geografiche la prevalenza si attesta fra il 3% e il 7% della popolazione di minori totale. La professoressa inglese Jane Humphries, in uno studio pubblicato nel 2010, scoprì come il lavoro minorile fosse molto più economico e comune di quanto si pensasse prima. Il lavoro domestico è visto come più sicuro da parte dei genitori che mandano a lavorare i propri figli, soprattutto se si tratta di bambine o ragazze. La sua natura gratuita permise di cambiare lentamente le mentalità facendo della scuola la norma, anche per i figli dei lavoratori che impiegarono un po' di tempo per comprenderne i benefici. Questo provoca il mancato riconoscimento del lavoro domestico come forma di sfruttamento, la scarsa considerazione dei minori impiegati come vittime e la mancante volontà politica da parte dei governi di affrontare il problema. … [29] Incidenti di fabbrica, frane ed esplosioni minerarie causarono molti feriti e morti fra questi piccoli, attirando l'attenzione dell'opinione pubblica. I minori lavoratori nel settore dei servizi e dell'industria sono rispettivamente 26 e 18 milioni. In quegli anni venne proposto un progetto di legge per la riduzione dell'orario di lavoro dei minorenni. [3] In questi Paesi, infatti, lavora più di 1 bambino su 2; quasi 1 su 3 (29%) se si considera l’area dell’Africa subsahariana dove, rispetto al passato, la lotta al lavoro minorile non soltanto non ha fatto registrare alcun miglioramento ma, al contrario, ha visto un incremento del fenomeno. [3], Il lavoro infantile varia a seconda dei continenti e delle culture, ma c'è un fattore costante comune a tutte le vittime: i bambini che lavorano provengono da famiglie povere; la povertà è una delle cause del lavoro minorile. Negli Stati Uniti, i pionieri di questo sforzo furono il Comitato National Child Labor Committee, creato nel 1904, e i numerosi comitati statali per il lavoro minorile. Ad esempio, restavek haitiani provengono da famiglie povere delle zone rurali dell'isola, i genitori dei quali, non potendosi permettere di mantenerli, li mandano a lavorare presso famiglie residenti in città. Prima di essere abolito, il lavoro infantile cominciò a essere regolato. I paesi principalmente interessati dal lavoro minorile sono: Asia, Europa dell'Est, Africa e America del Sud, ma soprattutto Colombia, Pakistan e Brasile. "[8] La legislazione nazionale può autorizzare l’impiego in lavori leggeri di giovani di età dai 13 ai 15 anni, a patto che questi non danneggino la loro salute o il loro sviluppo e non siano di natura tale da pregiudicare la loro frequenza scolastica. Tuttavia, non mancano casi di bambini lavoratori anche nelle aree marginali del Nord del mondo.[5]. Ecco perché, nel 1839, fu emanata una legge che proibiva il lavoro in fabbrica per i bambini sotto i 10 anni. Metà di essi, 73 milioni, sono costretti in attività di lavoro pericolose che mettono a rischio la salute, la sicurezza e il loro sviluppo morale. [11][12] I bambini partecipavano attivamente alle attività produttive e sociali, come l'accudimento dei bambini, la caccia e l'agricoltura, appena erano in grado di farlo. Nell'agricoltura si distingue il lavoro svolto all'interno dei campi di famiglia e quello svolto nelle piantagioni o nelle fattorie commerciali di proprietà di imprese multinazionali. Questi lavori sono principalmente destinati alla sopravvivenza a breve termine. Il lavoro domestico è la forma di lavoro più nascosta e la più difficile da stimare perché si svolge in casa. 1. Tre quarti dei bambini che lavorano in questo settore sono impiegati in lavori pericolosi. Il lavoro minorile o infantile o sfruttamento minorile è definito come una qualsiasi attività lavorativa che priva lo studio e libertà nella fase infantile, della dignità e influisce negativamente sul loro sviluppo psico-fisico. In Italia 500 casi negli ultimi due anni In Italia 500 casi negli ultimi due anni Search Questa legge fu però giudicata incostituzionale dalla Corte Suprema e annullata. [41] In tutti i casi, questi minori svolgono mansioni tipicamente casalinghe come pulire, stirare e cucinare; si occupano del giardino, prendono l'acqua o si occupano di altri bambini o degli anziani. L'Organizzazione internazionale del lavoro utilizza le seguenti definizioni nelle sue pubblicazioni, che sono spesso utilizzate come riferimento nell'analisi del lavoro minorile[6]: Queste definizioni sono essenzialmente statistiche e non servono per tracciare la linea tra lavoro "accettabile" (alla luce delle convenzioni internazionali) o meno. La rivoluzione Industriale può non aver aumentato il numero di bambini che lavorano - molti dei quali precedentemente assegnati al lavoro sul campo o a mansioni domestiche - ma le nuove condizioni determinate dall'industrializzazione e dallo sviluppo di una disciplina del lavoro specifica per il funzionamento di nuove fabbriche influenzarono in maniera pesante i bambini lavoratori. Tale lavoro è caratterizzato da una certa limitazione dei movimenti del bambino, da violenza mentale o fisica e controllo quasi totale sulla vita del minore impiegato. Ho lavorato come aiuto pizzaiolo. I piccoli lavoratori soffrivano anche di asma e di varie allergie, così come anche di scoliosi e rachitismo. La tratta avviene sia all'interno di paesi, tra paesi diversi e in tutto il mondo. In occasione della Giornata Mondiale per la lotta al lavoro minorile, raccontiamo la storia di due bambini dell'India sfuggiti alla schiavitù delle piantagioni di cotone nel Gujarat e tornati a scuola, protetti da una rete A un anno dallo scioccante rapporto Unicef sul lavoro minorile in Bangladesh, un nuovo studio condotto dal think thank britannico Overseas Development Institute torna a mostrare l’orrore dello sfruttamento dei minori in Bangladesh. In sedici anni di osservazioni, la quota di minori impiegati nei lavori pericolosi si è più che dimezzata, e nel 2016 sono stati riscontrati 134 milioni di minori lavoratori in meno. Un lavoro "pericoloso" è invece definito dalla "Raccomandazione sulle forme peggiori di lavoro minorile" del 1999 dell'OIL come qualsiasi tipo di impiego che mini la salute psicofisica, la sicurezza e la morale del minore impiegato. u²I¬ô¶ìV¹ê:¯¥ )Š+—%+\iY€5-“AÊ«N3¡ø•u-Ž.Kkô@I9P)Ȏgí±ØÁ©‡@êU *§€Vß@Hƒ Z*ob%zר|³JËZn. Secondo alcune stime dell'ILO e dell'UNODC condotte nel 2016, circa 5.5 milioni di minorenni sono vittime di traffico di esseri umani. Dato che le società preindustriali erano caratterizzate da una bassa produttività e da una breve aspettativa di vita, impedire ai bambini di partecipare al lavoro sarebbe stato più dannoso per il loro benessere e quello del loro gruppo nel lungo periodo. La rivoluzione industriale avvenne in primo luogo nel Regno Unito e in Francia alla fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX secolo. I ragazzi più piccoli potevano essere impiegati solo in determinate occupazioni e solo dopo l'orario scolastico.[14][24]. La maggior parte del lavoro agricolo dei bambini non è retribuito e si svolge all'interno dell'unità familiare. Lo storico E. P. Thompson sostenne che l'intensità del lavoro minorile aumentò considerevolmente tra il 1780 e il 1840, affermando che: "nelle fabbriche, la forza lavoro infantile e giovanile aumentava ogni anno; e in diverse occupazioni "indegne", la giornata lavorativa si allungava e il lavoro si intensificava". [39], I lavori imposti ai bambini si possono dividere in due categorie: settore produttivo, come agricoltura, industria, pesca, e settore urbano. Il lavoro notturno, la domenica e i giorni festivi furono vietati prima dei 16 anni in molti paesi. Ciò include attività come l'aiutare i genitori a casa, aiutare i genitori sul proprio lavoro, assistere nella conduzione di un'azienda familiare o guadagnare denaro tascabile al di fuori dell'orario scolastico e durante le vacanze scolastiche. – Il fatto di sfruttare, di essere sfruttato, in senso proprio e fig. [15][16][17] In una ricerca condotta in Inghilterra dal ricercatore Paxton Price, si evidenziò come i bambini potevano lavorare nelle miniere e nelle industrie tessili dalle dieci alle quattordici ore al giorno, e spesso erano picchiati se non raggiungevano le quote di produzione previste o per qualsiasi altro pretesto. [43][44] A causa della facilità con cui è possibile nascondere i bambini sfruttati e della scarsa percezione del fenomeno, è difficile fare stime precise sul numero di minori impiegati in questo settore. In Italia, lo sfruttamento del lavoro minorile è vietato dalla legge n. 977 del 17 ottobre 1967. Sfruttati in condizioni pesantissime, lavorano 7 giorni su … Le stime indicano che la maggior parte di questi minori si trovi in Asia. Nelle miniere di carbone della Nuova Scozia è comune per bambini di dieci anni lavorare fino a 60 ore a settimana nei cunicoli. 169-204. Il lavoro infantile o minorile può essere causa, e non solo conseguenza, di povertà sociale e individuale In alcuni casi svolgendo attività lavorative, un bambino non avrà la possibilità di frequentare in modo completo neppure la scuola elementare, rimanendo in una condizione di analfabetismo, a causa della quale non potrà difendere i propri diritti anche da lavoratore adulto. è mentalmente, fisicamente, socialmente o moralmente pericoloso e dannoso per i bambini; interferisce con la loro istruzione privandoli dell'opportunità di frequentare la scuola, obbligandoli ad abbandonare prematuramente la scuola o richiedendo loro di cercare di conciliare la frequenza scolastica con un lavoro troppo lungo e pesante. Fu anche questa misura che ridussero in modo significativo (ma non del tutto) il lavoro domestico e agricolo minorile, finora invisibile al legislatore. [30] Tra queste due posizioni, la regolamentazione e la successiva abolizione del lavoro minorile in Europa e Nord America richiesero più di un secolo, ma il fenomeno cominciò a essere riconosciuto come un problema sociale e non più una semplice condizione di fatto. [8] I lavori pericolosi, sia per la salute sia per lo sviluppo personale sia per la moralità dei minori, non possono essere eseguiti in età inferiore ai 18 anni, oppure in età inferiore ai 16, a condizione che la salute, la sicurezza e la moralità dei minori impiegati siano pienamente garantite e che questi ultimi abbiano ricevuto un’istruzione specifica e adeguata o una formazione professionale nel settore d’attività corrispondente. [31] Solamente nel 1886, una legge limitò a nove le ore massime di lavoro e vietava il lavoro notturno. [14], Inoltre, non solo il lavoro era duro di per sé, ma le indagini condotte all'epoca mostravano come i bambini fossero vittime di qualsiasi genere di abuso da parte dei loro datori di lavoro. I luoghi in cui sono impiegati sono vari: si possono trattare di fabbriche, officine, miniere, cave, manifatture di mattoni, cantieri e impianti industriali pericolosi, come quelli in cui vengono creati prodotti chimici. Storie sullo sfruttamento minorile: I figli del fumo maggio 25, 2016 Storie e Notizie N. 1356 Secondo un rapporto pubblicato da Human Rights Watch, migliaia di bambini lavorano nell'industria del tabacco in Indonesia, dove vengono sottoposti ad avvelenamento da nicotina ed esposti ai pesticidi. Etichette: esempi di sfruttamento minorile sfruttamento minorile in India sfruttamento minorile nel mondo storia di un bambino sfruttato storie di … di rilievo nella lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile: d'altra parte, già nella sua Costituzione è affermato solennemente l'impegno a proteggere l'infanzia, riconoscendo tale [13] Secondo un'indagine della British Association del 1878, i ragazzi fra gli undici e i dodici anni negli ambienti lavorativi erano in media 12 cm più corti di quelli provenienti da ambienti borghesi e aristocratici che frequentavano regolarmente le scuole. I primi rapporti sulla reale condizione dei bambini lavoratori cominciarono a essere redatti da medici, ispettori o funzionari eletti che descrissero accuratamente gli infortuni e le condizioni di lavoro minorile. di sfruttare]. LO SFRUTTAMENTO MINORILE. [19], Il lavoro minorile si diffuse in maniera massiccia, anche se l'entità dei bambini impiegati variava a seconda dei settori e dei periodi di tempo. Il lavoro minorile è quindi qualsiasi tipo di lavoro che[9]: La "Convenzione nº 138 sull’età minima" dell'OIL, definisce i lavori "leggeri" e "non pericolosi". Altri paesi europei e nordamericani seguirono percorsi simili, innalzando nel corso del XX secolo l'età minima per l'obbligo scolastico, sino a raggiungere generalmente i 16 anni alla fine della scuola dell'obbligo (in Francia nel 1959, negli Stati Uniti nel 1938). [13] Inoltre i bambini erano più facilmente controllabili degli adulti, ed erano pagati molto di meno. [13] I bambini erano apprezzati per l'agilità e le dimensioni ridotte dei loro corpi, caratteristiche particolari che li rendevano più adatti degli adulti per alcuni lavori dove era necessaria destrezza manuale e precisione. In Etiopia, i lavoratori domestici formano un vero e proprio "commercio internazionale": ogni anno migliaia di ragazze vengono inviate nei paesi del Medio Oriente come servitrici, in ambienti a volte molto violenti.[46]. Le fonti di diritto internazionale in tema di lavoro minorile sono: Convenzione ONU del 20 novembre 1989; Convenzione OIL n. 182 del 1999; Direttiva n. 94/33/CE. La storia dello sfruttamento del lavoro minorile L’espressione lavoro minorile è oggi utilizzata per definire l’impiego di minori in generale, specialmente per lavori che potrebbero interferire con la loro educazione o danneggiare la loro salute. Nel 1853 l'età minima fu aumentata a 12.[33]. Durante gli anni Ottanta, numerosi scandali svelarono al pubblico occidentale i bambini che lavoravano nelle officine tessili asiatiche (i famigerati sweatshops), le nuove forme di schiavitù infantile e molte altre condizioni di disagio infantile. Ciò vale in particolare per le società primitive. Una ricerca condotta proprio in questo settore descrive le condizioni dei minori impiegati come segue:[50], «[...] rapiti, sfollati o venduti dai genitori per piccole somme di denaro. [49] Tali sistemi prevedono la possibilità di impiegare bambini anche molto piccoli per ottenere un prestito o estinguere un debito. Le organizzazioni non governative, i sindacati, i governi e la Banca Mondiale utilizzano poi i dati, trasformandoli in riferimenti reali. Le moderne tecniche agricole presentano gli stessi pericoli per i bambini, legati alle temperature, la presenza di polveri, i rischi legati alle macchine e i pericoli dovuti all'uso di prodotti tossici (pesticidi).[39]. Questi programmi, pur essendo mossi da buone intenzioni, non creano alternative ai bambini attualmente occupati, che si ritrovano così costretti a indirizzarsi verso altre attività produttive, nella maggior parte dei casi più pericolose. Altra faccia di questa tragica realtà è lo sfruttamento sessuale dei minori a fini commerciali, che coinvolge un milione di bambini ogni anno. L'età minima per la discesa in miniera era generalmente superiore di uno o due anni. A causa dei molti bambini malati, l'esercito prussiano non era più stato in grado di trovare un gran numero di reclute in buona salute. La Storia di Iqbal è un film che parla dei bambini che vengono sfruttati nel lavoro. Gli assegni familiari concessi sulla base della frequenza scolastica contribuirono ulteriormente a questa generalizzazione, compensando nel contempo le famiglie povere per la perdita di reddito associata alla fine del lavoro minorile. Viene infatti stabilito che i bambini hanno il diritto "di essere tutelati da tutte le forme di sfruttamento e di abuso" (un'associazione che si occupa della tutela dei bambini è l'associazione Meter Onlus di don Fortunato Di Noto e l'UNICEF). Allo stesso modo, anche il mondo della letteratura non restò impassibile di fronte al fenomeno: le opere di Charles Dickens, poi Victor Hugo ed Emile Zola ebbero un profondo impatto; il lavoro minorile venne utilizzato per denunciare lo sfruttamento della classe operaia (Karl Marx e Friedrich Engels, nel Manifesto del Partito Comunista, sostennero la proibizione del lavoro minorile). In Mauritania, nonostante l'abolizione della schiavitù nel 1980, ci sono ancora migliaia di persone, bambini e adulti, di origine africana e dal colore di pelle più scuro, che lavorano come schiavi per i berberi.[51][52]. Tale tipo di lavoro è culturalmente più accettato rispetto ad altre mansioni, ed è visto come un "passaggio necessario" nell'educazione dei minori, soprattutto se donne. [12] In molte società, bambini più piccoli di tredici anni erano impiegati nelle stesse attività degli adulti.[12]. Tuttavia, le ricerche condotte danno un'idea realistica delle dimensioni del fenomeno. Sfruttamento minorile, deforestazione, fughe tossiche. [20] Lo sviluppo industriale inglese non sarebbe stato così forte se non fosse stato per questa enorme mole di bambini tenuti in condizioni di schiavitù. [38], Reperire questi dati è comunque difficile, dato che spesso questi numeri sono il frutto di valutazioni basate su questionari o sondaggi e le indicazioni non sono accurate. ÐÈZªYÒ;­l®Øþê܍5ê In Italia, lo sfruttamento del lavoro minorile è vietato dalla legge n. 977 del 17 ottobre 1967. Nonostante i divieti, l' ISTAT nel 2001 stimava che ci fossero in Italia circa 140.000 lavoratori tra i 7 e 14 anni.

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